«Per proteggere la Russia». È il motto coniato da Vladimir Putin in queste ore per addobbare con dosi abbondanti di retorica propagandistica la partenza della fregata Ammiraglio Gorshkov per una missione nell’Atlantico, nell’Oceano Indiano e nel Mediterraneo. Quel «per proteggere la Russia» suona già sinistro di suo, figuriamoci quando in realtà nasconde un sistema per missili ipersonici Zirkon che si trova a bordo della nave da guerra destinata a solcare anche mari lontani da Mosca e vicini all’Occidente. Le esercitazioni nel Mediterraneo comprenderanno l’addestramento per l’equipaggio sul dispiegamento di armi ipersoniche e missili da crociera a lungo raggio. Nel libretto di istruzioni dei missili Zirkon, tra le note, c’è anche scritto che sono 9 volte più veloci del suono e che sono i primi vettori ipersonici operativi nel mondo intero.
Una spia russa infiltrata nei servizi segreti tedeschi: ora l’Europa teme gli 007 di Mosca
Se Putin si dedica alle nuove rotte transoceaniche, gli alleati dell’Ucraina preferiscono non lasciare sguarnito l’arsenale di Kiev, vista la situazione sul terreno. Ed ecco che il presidente francese, Emmanuel Macron, annuncia a Zelensky la consegna di «carri leggeri da combattimento AMX-10 RC», veicoli corazzati per scopi di ricognizione che accompagnano le unità di cavalleria francese dal 1981, venduti di recente anche a Marocco e Qatar. È la prima volta che carri di concezione occidentale vengono forniti alle forze armate ucraine. Non è da meno l’America che è già pronta con un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev, in arrivo nei prossimi giorni.
La precisione infallibile del Konkurs ucraino per distruggere i tank russi
Per approfondire
– Ucraina, Erdogan sente Putin e Zelensky: i tentativi di mediazione portano a un nulla di fatto
– Putin e il decreto che stabilisce quanto vale in denaro un soldato russo morto in Ucraina
Kiev: “Tregua per Natale ortodosso solo cinica propaganda”
“La dichiarazione della Chiesa ortodossa russa sulla ‘tregua di Natale’ è una trappola cinica e un elemento di propaganda”. Lo ha scritto su twitter Mikhaylo Podolyak consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Podolyak ha anche ricordato come “la Chiesa ortodossa russa ha chiesto il genocidio degli ucraini, ha incoraggiato i massacri e ha insistito per una militarizzazione ancora maggiore della Russia”.
Erdogan chiede a Putin tregua unilaterale per Natale ortodosso
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto a Vladimir Putin un cessate il fuoco “unilaterale” in Ucraina in occasione del Natale ortodosso. La richiesta, riferisce l’agenzia Tass, è stata avanzata nel corso di una telefonata oggi tra i due leader.
Erdogan: “Oggi colloquio telefonico con Zelensky”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan terrà oggi una conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riporta Anadolu. “Discuteremo della situazione in Ucraina, suggeriremo modi per mitigare la situazione. Parleremo anche del corridoio del grano”, ha detto Erdogan.
Presto decisione di Scholz su invio carri armati
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz potrebbe prendere presto una decisione sul possibile invio di carri armati all’Ucraina. Dopo l’annuncio da parte della Francia dell’invio di corazzati a Kiev, è cresciuta la pressione nei confronti di Scholz affinché anche la Germania si muova in questa direzione. Secondo quanto rivela Tagespiegel, citando fonti del governo tedesco, un annuncio potrebbe arrivare “a metà gennaio”, in particolare in occasione “del prossimo incontro nel ‘formato Ramstein'”. Lo scorso aprile si è svolto presso la base aerea di Ramstein in Germania il primo incontro di coordinamento dei Paesi che forniscono aiuti militari all’Ucraina. In quell’occasione la ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht, aveva annunciato che la Germania avrebbe inviato per la prima volta a Kiev veicoli antiaerei del tipo Gepard. Nel prossimo incontro potrebbe dunque arrivare l’annuncio sul possibile invio di carri armati da parte di Scholz, che ha sempre sottolineato che, su questo tema, la Germania non “avrebbe fatto da sola”. Resta da capire quale tipo di carri armati Berlino sarebbe in grado di fornire all’Ucraina. La Bundeswehr non possiede un modello simile al francese Amx-10 e i nuovi corazzati Puma sono al centro di dure critiche dopo aver presentato dei malfunzionamenti. Più probabile, dunque, che la Germania, nel caso, possa inviare i vecchi carri Marder.
Crosetto: “Italia non produce né fornisce mine antiuomo”
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in una nota, definisce “completamente false, infondate e gravemente denigratorie dell’onore del nostro Paese le dichiarazioni del portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo cui l’Italia avrebbe fornito mine antiuomo all’Ucraina”. Per l’esponente di governo, “l’Italia ha firmato il Trattato di Messa al Bando delle mine antiuomo (Trattato di Ottawa) il 3 dicembre 1997 ed è divenuta Stato parte del Trattato stesso il I Ottobre 1999. L’Italia non produce mine antiuomo e non le fornisce a nessun Paese al Mondo, Ucraina compresa”.
Erdogan: “Incontrerò Assad insieme a Putin”
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, potrebbe presto incontrare l’omologo siriano, Bashar el-Assad, insieme a Vladimir Putin e grazie alla mediazione del leader del Cremlino. Lo ha reso noto lo stesso Erdogan, che stamane ha parlato con Putin e che con Assad ha troncato i rapporti 12 anni fa, dopo l’inizio della guerra civile in Siria. “La crisi tra Russia e Ucraina si sta allargando. Ne ho parlato con Putin questa mattina. Abbiamo anche parlato degli sviluppi in Siria, a partire dall’incontro (la scorsa settimana, ndr) tra i ministri della Difesa dei tre Paesi. Ora tocchero’ ai ministri degli Esteri partecipare a un trilaterale e dopo ci incontreremo tra leader dei due Paesi”, ha detto Erdogan.
Ratzinger: “L’accecamento ha portato alla guerra in Ucraina”
“In quest’ora di grande difficoltà per il Suo popolo – scriveva Benedetto XVI il 7 marzo 2022 a Shevchuk -, Le sono vicino e vorrei assicurarLe che Lei e la Sua Chiesa siete sempre presenti nelle mie preghiere. Che il Signore La protegga e La guidi giorno dopo giorno. Che Egli soprattutto vinca l’accecamento che ha condotto a simili misfatti”. Benedetto XVI, all’inizio del conflitto in Ucraina inviò una breve lettera a monsignor Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, per esprimere la sua solidarieta’ e la sua vicinanza nella preghiera. E’ lo stesso Shevchuk che lo rivela sottolineando che questi sentimenti furono poi ribaditi dal Papa emerito personalmente nell’ultimo incontro che ebbero, il 9 novembre 2022.
Stoltenberg: “Armi per assicurare la pace”
“Mi avete già sentito parlare di questo molte volte, ma ora credo che non ci possano essere dubbi sulla necessità di investire in sicurezza. Abbiamo bisogno di più soldati, equipaggiamento e munizioni. Se la Russia vince in Ucraina, è pericoloso per tutti noi. Sarebbe un messaggio per altri leader che se usano la forza militare, otterranno ciò che vogliono”. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parlando a un evento in Norvegia. Lo riporta ‘Aftenposten’. Quanto al supporto militare all’Ucraina “non l’abbiamo fatto per provocare un conflitto con la Russia, ma per evitare peggiorasse ulteriormente. Una forte difesa assicura la pace”, ha concluso.
Arcivescovo di Kiev: “Ratzinger mi scrisse all’inizio dell’aggressione russa per dirci che pregava per noi”
L’arcivescovo di Kiev rivela che Joseph Ratzinger gli scrisse all’inizio dell’aggressione russa dell’Ucraina. “Prego per voi”,disse il Papa emerito.
Putin, l’Occidente ha un ruolo distruttivo in Ucraina
Il presidente russo Vladimir Putin ha sottolineato il ruolo distruttivo dell’occidente in Ucraina nel suo colloquio telefonico con l’omologo turco Erdogan. Lo riferisce il Cremlino, come riporta la Tass
Prigozhin: “Primi detenuti riabilitati dopo il servizio nel gruppo Wagner”
I primi detenuti reclutati nelle carceri russe dal gruppo di mercenari Wagner hanno completato sei mesi di servizio in Ucraina e hanno ricevuto la promessa riabilitazione. Ad annunciarlo oggi ai giornalisti è Yevgeny Prigozhin , il capo della Wagner, con evidenti intenti propagandistici. “Hanno rispettato il loro contratto. Hanno lavorato con onore e dignità. Sono i primi. Nessun altro ha lavorato duramente come loro”, ha affermato Prigozhin, citato dall’agenzia stampa russa Ria Novosti. I detenuti perdonati sono circa due dozzine, descritti da Prigozhin come persone semplici che “non erano riuscite a trovare il loro posto nella società” e si sono messe nei guai. Ora la società può trattarli con “rispetto”, gli ha dato una “chance” e loro hanno combattuto per l’interesse nazionale”. Uno dei detenuti riabilitati ha detto all’agenzia stampa che molti dei suoi compagni intendo continuare a combattere a contratto con la Wagner. Nulla viene detto delle altissime perdite che vi sarebbero fra i detenuti, mandati in prima linea come carne da cannone secondo diverse fonti. Gli uomini della Wagner sono fra l’altro impegnati sul fronte di Bakhmut, uno dei più sanguinosi.
Putin: “Dialogo se Kiev accetta le conquiste territoriali”
Nel loro colloquio telefonico, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito al collega turco Recep Tayyip Erdogan “la disponibilità di Mosca al dialogo sull’Ucraina, se Kiev soddisferà le condizioni note e terrà conto delle nuove realtà territoriali”. Lo riferisce il Cremlino, riportando i contenuti della conversazione.
Possibile colloquio Putin-Macron per limitare l’incidente nucleare
”Non è stato programmato, ma è possibile che si parlino” il presidente francese Emmanuel Macron e il leader del Cremlino Vladimir Putin. Lo ha detto la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna nel corso di una intervista all’emittente Lci, sottolineando che un simile colloquio sarebbe ”utile soprattutto per cercare di limitare il rischio di un incidente nucleare attorno alla centrale di Zaporizhia” nel sud dell’Ucraina.
Bombardato il centro di Kherson, morto un 20enne
Le forze russe hanno bombardato ancora una volta Kherson, uccidendo un ventenne. Lo rende noto su Telegram il capo del’amministrazione militare della regione, Yaroslav Yanushevych, precisando che è stata colpita una casa nel centro cittadino.
Pil ucraino crollato del 30,4% nel 2022
Il Pil ucraino è crollato del 30,4% nel 2022, rispetto alla crescita del 3,4% che si era registrato l’anno precedente. E’ quanto risulta dalla stima preliminare del ministero dell’Economia di Kiev, sottolineando come il dato – su cui ha ovviamente pesato la guerra – sia il peggiore dall’anno dell’indipendenza del Paese nel 1991. Tuttavia il ministero sottolinea in una nota che la caduta del Pil è meno rilevante di “quanto si aspettassero gli esperti all’inizio dell’invasione, quando le stime oscillavano tra il 40 e il 50%”.
Droni iraniani realizzati con componenti prodotti da società Usa
Componenti realizzate da 13 diverse società statunitensi sono state trovate all’interno di un drone iraniano abbattuto in Ucraina lo scorso autunno, secondo informazioni dell’intelligence ucraina ottenute in esclusiva dalla Cnn. Il rapporto della difesa di Kiev, sottoposto ai funzionari del governo degli Stati Uniti alla fine dello scorso anno, mette luce sull’entità del problema che deve affrontare l’amministrazione Biden, che ha promesso di interrompere la produzione iraniana di droni che la Russia sta lanciando a centinaia in Ucraina. La Cnn ha riferito il mese scorso che la Casa Bianca ha creato una task force per indagare su come la tecnologia prodotta dagli Stati Uniti e dall’Occidente, che va da apparecchiature più piccole, come semiconduttori e moduli Gps, a parti più grandi, come motori, sia finita nei droni iraniani. Dei 52 componenti rimossi dagli ucraini dal drone iraniano Shahed-136, 40 sembrano essere stati fabbricati da 13 diverse società americane, mentre i restanti 12 componenti sono stati fabbricati da aziende in Canada, Svizzera, Giappone, Taiwan e Cina. Gli Stati Uniti hanno imposto per anni severe restrizioni al controllo delle esportazioni e sanzioni per impedire all’Iran di ottenere materiali di alta gamma. Ora i funzionari statunitensi stanno cercando di rafforzare l’applicazione di tali sanzioni, incoraggiando le aziende a monitorare meglio le proprie catene di approvvigionamento e, forse la cosa più importante, cercando di identificare i distributori terzi, che comprano questi prodotti e li rivendono successivamente.
Colloquio Kiev-Washington sulla sicurezza energetica
Il capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, ha avuto un colloquio telefonico con il consigliere per la Sicurezza nazionale del Presidente degli Stati Uniti, Jake Sullivan, durante il quale ha discusso di un ulteriore coordinamento per garantire la sicurezza energetica dell’Ucraina. Secondo il servizio stampa della presidenza, Yermak ha anche informato l’interlocutore dell’attuale situazione al fronte e delle possibili azioni del nemico nei prossimi mesi. Yermak ha sottolineato l’importanza di “un sostegno efficace e continuo all’Ucraina da parte dei partner per garantire le esigenze di difesa per una risposta adeguata alle sfide future”. Allo stesso tempo, ha ricordato le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pronunciate dopo l’incontro con il presidente Joe Biden a Washington, in merito all’importanza di “creare un efficace scudo aereo per l’Ucraina: distruggendo il sistema energetico del nostro paese con missili e droni kamikaze, la Russia cerca di usare il freddo come arma di distruzione di massa contro cittadini pacifici”. Il capo dell’ufficio del presidente ha espresso “gratitudine alla parte americana per la comprensione della situazione e la disponibilità a continuare a sostenere l’Ucraina nella lotta per l’indipendenza, la libertà e i valori democratici”.
15 milioni di dollari da Ue-Fao all’ Ucraina per sostegno agricoltori. “Guerra ha interrotto produzione di un agricoltore su quattro”
La guerra in Ucraina ha causato l’interruzione o la riduzione della produzione agricola di un agricoltore su quattro aumentando l’insicurezza alimentare nel Paese. Per questo l’Unione Europea ha finanziato un progetto, attuato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), per 15 milioni di dollari. Secondo la FAO, la sicurezza alimentare si è rapidamente deteriorata dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, che ha causato la distruzione di colture, infrastrutture agricole e altre infrastrutture civili e interrotto le catene di approvvigionamento. Con questo piano, le famiglie rurali, i piccoli agricoltori e le piccole imprese agricole beneficeranno di finanziamenti per sostenere il funzionamento, il rafforzamento e il consolidamento delle catene del valore in agricoltura, pesca e silvicoltura. Il progetto si concentrerà sul sostegno ai produttori di Leopoli, Ivano-Frankivska, Zakarpatska oblast e parti dell’oblast di Chernivetska con sovvenzioni alle aziende agricole e supporto di consulenza. “Questa assistenza è necessaria per soddisfare le esigenze alimentari delle popolazioni locali e sfollate nell’ovest del paese e per affrontare l’insicurezza alimentare nel resto del paese, sia ora che a breve termine”, ha dichiarato Christian Ben Hell, capo del settore agricolo presso la delegazione dell’UE in Ucraina, osservando che tali misure saranno “essenziali per evitare una crisi alimentare fino al 2023”. Con il persistere della guerra un gran numero di famiglie e aziende agricole a conduzione familiare, singoli produttori, piccole imprese, commercianti e trasformatori, hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti e agli investimenti. Le principali difficoltà previste nei prossimi mesi, sono i bassi profitti derivanti dalla vendita dei prodotti, l’accesso limitato ai fertilizzanti o ai pesticidi, nonché il carburante o l’elettricità per alimentare le attrezzature. “Il progetto vuole anche sostenere il governo nei suoi sforzi per sviluppare il settore agricolo e per rafforzare e diversificare le catene del valore”, ha detto Pierre Vauthier, Capo dell’Ufficio Paese della FAO in Ucraina. Il programma di sostegno agli investimenti sarà avviato attraverso il registro agrario nazionale (SAR) dell’Ucraina a partire da marzo 2023. Le sovvenzioni vanno da 1.000 a 25.000 dollari a beneficiario.
Consegnati generatori e indumenti della campagna “Sos inverno” a Novhorod Siversky
L’associazione eucraina, fondata da Giovanni Kessler e Paolo Ghezzi, ha consegnato alla comunità di Novhorod Siversky generatori, indumenti termici e altri beni raccolti grazie alle donazioni alla campagna “Sos inverno”. Si tratta – spiega una nota – della seconda consegna dopo quella alla città di Dnipro. L’amministrazione, guidata dalla sindaca Liudmyla Tkachenko, ha già installato uno dei generatori donati da Eucraina nel “Punto di invincibilità”, un rifugio in cui i cittadini trovano, grazie ai generatori, un posto dove scaldarsi, bere bevande calde, ricaricare i dispositivi elettronici e passare del tempo in compagnia durante i blackout causati dai bombardamenti russi. “È un modo per dirvi che non siete soli e che tante persone in Italia vi sono vicine”, ha detto il presidente dell’associazione, Giovanni Kessler, quando ha consegnato le donazioni alla sindaca di Novhorod Siversky.
Erdogan a Putin: “Serve un cessate il fuoco unilaterale”
Erdogan a Putin, serve un cessate il fuoco unilaterale Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto in una telefonata con Vladimir Putin un cessate il fuoco “unilaterale” in Ucraina e una soluzione pacifica della crisi. E’ quanto è emerso dal colloquio telefonico tra i due leader, riferisce la presidenza turca, secondo quanto scrive la Tass. “Gli appelli alla pace e ai negoziati tra Mosca e Kiev dovrebbero essere sostenuti da un cessate il fuoco unilaterale e da una visione per una soluzione equa”, ha detto Erdogan a Putin durante il colloquio telefonico, secondo una dichiarazione rilasciata dalla presidenza turca. Nella telefonata tra i due leader, si è discusso anche di energia, relazioni bilaterali e la Siria. In particolare, Erdogan ha affermato di aver rafforzato le infrastrutture per la creazione di un centro per il gas naturale in Turchia e che completerà la road map sulla questione il prima possibile. Secondo l’agenzia Tass, Erdogan ha inoltre chiesto misure specifiche per liberare il nord della Siria dai terroristi.
L’Ucraina chiede agli alleati di inviare carri armati mentre i combattimenti si intensificano nell’est del paese
Gli Stati Uniti prevedono mesi di intensi combattimenti nel settore di Bakhmut. I funzionari ucraini hanno riferito di pesanti combattimenti nelle regioni orientali giovedì, mentre le forze di Kiev cercavano di respingere le truppe russe, mentre il presidente Volodymyr Zelensky esortava l’Occidente a fornire al suo esercito carri armati pesanti. L’esercito ucraino ha dichiarato che i russi erano concentrati su un’offensiva nel settore di Bakhmut, nella regione di Donetsk, ma i loro attacchi nei settori di Avdiivka e Kupiansk non hanno avuto successo. Il governatore della regione di Luhansk ha dichiarato che le truppe ucraine stavano riconquistando aree “passo dopo passo”. Ma ha aggiunto: “Non sta accadendo velocemente”. Un alto funzionario dell’amministrazione statunitense mercoledì ha previsto un lungo cammino in una guerra che ormai infuria da quasi 11 mesi. “I combattimenti sono ancora piuttosto accesi a Donetsk, Quello che stiamo vedendo a Bakhmut dovremmo aspettarci di vederlo anche altrove lungo il fronte, che ci saranno continui combattimenti nei prossimi mesi”, ha detto il funzionario a Washington. Il governatore di Luhansk, Serhiy Haidai, ha detto di aspettarsi che i combattimenti si intensifichino con l’ulteriore abbassamento delle temperature e il congelamento del terreno. “A quel punto si aprirà l’opportunità di utilizzare le attrezzature pesanti”, ha dichiarato. Nel suo discorso video serale, Zelensky ha esortato gli alleati occidentali a fornire al suo esercito carri armati e armi pesanti per combattere le forze russe, che hanno invaso il suo Paese lo scorso febbraio. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato mercoledì che il suo governo invierà veicoli corazzati da combattimento leggeri AMX-10 RC per aiutare il suo sforzo bellico. Zelensky ha ringraziato Macron ma ha detto: “Non c’è alcun motivo razionale per cui l’Ucraina non sia ancora stata rifornita di carri armati occidentali”. Il leader ucraino ha anche detto che le sue truppe al di fuori di Bakhmut, occupata dalla Russia, stavano infliggendo numerose perdite ai loro avversari e che la Russia stava aumentando le sue forze nella regione. L’esercito ucraino ha dichiarato giovedì di aver stimato in 800 i soldati russi uccisi negli ultimi giorni, soprattutto nei combattimenti nella regione di Donetsk. La cifra – che significherebbe un’enorme perdita di vite umane in un solo giorno – non ha potuto essere confermata in modo indipendente. L’esercito ha anche dichiarato che un aereo russo, un elicottero e tre carri armati sono stati distrutti nell’ultima giornata. Gli attacchi aerei, missilistici e missilistici russi contro Bakhmut, in gran parte distrutta, e altre due città di Donetsk – Kostiantynivka e Kurakhove – hanno causato un numero imprecisato di vittime civili. La Russia nega di aver preso di mira i civili in quella che definisce un’operazione militare speciale in Ucraina. Reuters non ha potuto verificare in modo indipendente le testimonianze sul campo di battaglia.
Colloquio Erdogan-Putin su guerra, energia, Siria
Nel loro colloquio telefonico il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ed il presidente russo Vladimir Putin hanno discusso della guerra in Ucraina, di questioni energetiche, delle relazioni tra Russia e Turchia e degli sviluppi regionali tra cui la Siria. Lo riferisce la presidenza turca.
Dopo la disputa sull’Ucraina la regina di Danimarca all’Hans Christian Andersen
La regina Margherita II di Danimarca ha ritirato il patrocinio al Premio Hans Christian Andersen per la letteratura per bambini e ragazzi. La conferma è stata data da una portavoce della Casa reale all’agenzia tedesca Dpa. Il motivo è una disputa sulla presidente della giuria del premio internazionale, l’illustratrice russa Anastasia Arkhipova, eletta a settembre. In diversi Paesi – come l’Ucraina, la Svezia e la Finlandia – le sezioni nazionali dell’Ibby (International Board on Books for Young People), l’organizzazione no-profit che promuove la letteratura per l’infanzia in tutto il mondo e che assegna il premio, avevano chiesto le dimissioni dell’illustratrice alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. La regina non può essere “parte di questo conflitto”, ha dichiarato la portavoce della Casa reale alla Dpa. Non c’è stata una maggioranza nel consiglio della sezione danese dell’Ibby per la richiesta di dimissioni, ma questa volta i giurati non vogliono partecipare al premio e non stanno nominando alcun candidato. Il premio, che viene assegnato ogni due anni, è considerato uno dei più importanti riconoscimenti internazionali nel campo della letteratura per bambini e ragazzi. Prende il nome dallo scrittore danese Hans Christian Andersen (1805-1875), celebre per le favole. Come riportato dalla Radio danese, il consiglio internazionale dell’Ibby ha risposto alle critiche della presidente della giuria, affermando che i membri non rappresentano i governi dei loro Paesi, ma se stessi come autori, illustratori o editori. Anastasia Arkhipova è da da tempo riconosciuta a livello internazionale come illustratrice di fiabe di Andersen e dei fratelli Grimm. L’ex direttore della Fondazione Heinrich Böll di Kiev, Sergei Sulemny, accusa l’Arkhipova di essere membro del consiglio di amministrazione di un’associazione di artisti con sede a Mosca chiamata Mocx che fa propaganda attiva per la guerra della Russia in Ucraina.
Il capo della Nato avverte di non sottovalutare la Russia
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha detto giovedì che sarebbe pericoloso sottovalutare la Russia e le ambizioni del presidente Vladimir Putin durante la guerra in Ucraina. “Hanno dimostrato una grande disponibilità a tollerare perdite e sofferenze”, ha detto Stoltenberg a una conferenza economica in Norvegia. “Non abbiamo alcuna indicazione che il Presidente Putin abbia cambiato i suoi piani e i suoi obiettivi in Ucraina. Quindi è pericoloso sottovalutare la Russia”.
Kiev: “810 militari russi uccisi in un giorno”
La Russia ha perso nell’ultimo giorno 810 uomini, facendo salire a 109.720 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 109.720 uomini, 3.014 carri armati, 6.108 mezzi corazzati, 2.051 sistemi d’artiglieria, 426 lanciarazzi multipli, 215 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 284 aerei, 271 elicotteri, 4.759 autoveicoli, 16 unità navali e 1.844 droni
Intelligence britannica: “Russia in grado di lanciare missili nonostante il trasferimento delle basi a est”
L’esercito russo “sarà ancora in grado di lanciare missili da crociera in Ucraina perché queste armi, in aggiunta all’autonomia degli aerei, hanno una gittata di 5000 km”. Lo scrive su Twitter l’intelligence britannica, riferendosi al trasferimento a est dei bombardieri, deciso da Mosca dopo gli attacchi ucraini avvenuti il 5 e il 26 dicembre e che hanno colpito e danneggiato diversi caccia nella base aerea di Angels, nella regione russa di Saratov. “Tuttavia – sottolinea il ministero della difesa di Londra – operare da più luoghi aggiungerà ulteriore stress per la manutenzione dei velivoli e ridurrà ulteriormente le già limitate ore di volo possibili con questi mezzi obsoleti”. “Il 27 dicembre – dice ancora l’intelligence britannica – Oleksiyy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, ha riferito che la Russia aveva trasferito i bombardieri pesanti Tu-95MS Bear e i bombardieri medi Tu-22M3 Backfire nell’estremo oriente della Russia. Il 5 e il 26 dicembre la base aerea russa di Engels è stata colpita e diversi aerei sono stati danneggiati. Molto probabilmente la Russia ha risposto agli incidenti trasferendo i bombardieri verso gli aeroporti più lontani dall’Ucraina”.
Patriarca Kirill chiede tregua per Natale ortodosso
Il patriarca Kirill ha chiesto una tregua in Ucraina per il Natale ortodosso, dalle 12:00 del 6 gennaio alle 24:00 del 7 gennaio. Lo riferisce la Chiesa ortodossa russa sul suo sito web. “Io, Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta le Russie’, faccio appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto con un appello a cessare il fuoco e stabilire una tregua natalizia dalle 12:00 del 6 gennaio alle 24:00 del 7 gennaio, in modo che gli ortodossi possono assistere alle funzioni la vigilia di Natale e il giorno della Nativita’ di Cristo”
452 bambini uccisi dall’inizio della guerra. I feriti salgono a 877, 352 i dispersi
Sono 452 i bambini rimasti uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa mentre i feriti sono 877. Lo rende noto la Procura generale su Telegram, scrive Ukrinform. Questi dati non sono definitivi, poiché sono in corso sforzi per stabilire le vittime nelle aree di ostilità e nei territori temporaneamente catturati e liberati. La maggior parte dei morti e dei feriti è stata registrata nella regione di Donetsk. Un totale di 3.126 istituti scolastici sono stati danneggiati dai bombardamenti russi. Di questi, 337 sono stati completamente distrutti. Al momento, sono 352 i bambini che risultano dispersi in Ucraina dall’inizio della guerra.
Usa valutano l’ipotesi di inviare in Ucraina veicoli corazzati Bradley, dotati di potenti cannoni
Gli Stati Uniti stanno valutando l’ipotesi di inviare in Ucraina veicoli corazzati Bradley, dotati di potenti cannoni. Lo ha annunciato il presidente americano Joe Biden. L’esercito Usa possiede migliaia di Bradley, che utilizza dalla metà degli anni Ottanta per trasportare le truppe sui luoghi di battaglia e che aumenterebbero le capacità delle forze armate ucraine. Questi veicoli non hanno però la potenza dei carri armati Abrams, che l’Ucraina ha ripetutamente chiesto.
Isw, Mosca vuole rafforzare cooperazione militare con Iran
La Russia cercherà di rafforzare la sua cooperazione con l’Iran per ottenere sistemi d’arma più precisi da utilizzare in Ucraina: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto pubblicato ieri. L’Isw ricorda che il 28 dicembre i media statali iraniani affermavano che l’Iran riceverà presto 24 caccia Su-35 dalla Russia, probabilmente in cambio di droni e missili balistici di fabbricazione iraniana. Secondo un blogger russo questi sistemi d’arma di precisione consentirebbero alle forze russe di colpire in modo più efficace le retrovie ucraine protette dai sistemi antiaerei e antimissile occidentali. In precedenza, alti funzionari statunitensi avevano annunciato che la Russia sta fornendo un livello senza precedenti di supporto militare e tecnico all’Iran in cambio di sistemi d’arma di fabbricazione iraniana. In questo quadro, secondo gli esperti dell’Isw, la Russia e l’Iran stanno studiando una nuova rotta commerciale transcontinentale per aggirare le sanzioni ed effettuare spedizioni di armi più consistenti tra i due Paesi.
Kiev: distrutto oltre il 60% della città di Bakhmut
Oltre il 60% della città di Bakhmut, nell’Ucraina sud-orientale, è stato distrutto durante i combattimenti e l’offensiva russa, che va avanti da sei mesi: lo ha reso noto in una conferenza stampa il capo dell’amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riporta RBC-Ucraina. “Non importa quali tentativi abbia fatto il nemico per entrare in città, non è stato in grado di avanzare. Non importa quale successo abbiano avuto, sono stati respinti alle loro precedenti posizioni fuori città”, ha commentato Kyrilenko aggiungendo che le forze russe «ora si trovano in una zona pianeggiante e devastata, che sta contribuendo anche all’enorme perdita di soldati». Kyrylenko ha inoltre affermato che due civili sono morti ieri nei bombardamenti russi sulla città.
Kiev: Mosca si prepara a escalation militare a febbraio
La Russia si prepara a un’escalation della situazione al fronte a febbraio e allo stesso tempo si muove dietro le quinte per spingere Kiev a firmare “accordi di pace” sul modello di quelli di Minsk: lo ha detto all’emittente pubblica ucraina Suspilne il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov. «Febbraio sarà decisivo per loro – ha affermato Danilov -. Perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, ecc. Si stanno preparando a un’escalation». «Adesso un uomo di nome (Taras) Kozak (collaboratore del politico ucraino filo-Cremlino e amico personale di Putin, Viktor Medvedchuk, ndr) è diventato più attivo – ha proseguito -. Sta organizzando incontri con i rappresentanti europei per costringerci a firmare alcuni accordi di pace, o almeno così credono, una sorta di Minsk 3. Naturalmente non accetteremo».
Salpata per una missione di addestramento la fregata russa Ammiraglio Gorshkov con missili ipersonici
Filorussi: forte esplosione a Melitopol
Una forte esplosione è stata udita a questa notte a Melitopol, città occupata dalle forze russe nella regione di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto Vladimir Rogov, membro nominato da Mosca del consiglio dell’amministrazione regionale, come riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti. Non ci sono per il momento notizie di eventuali feriti o vittime.
Usa: espositori russi esclusi da fiera tecnologia Ces Las Vegas
Il Ces (Consumer Electronic Show), la grande fiera della tecnologia di Las Vegas in scena fino all’8 gennaio, ha escluso le aziende russe da coloro che possono partecipare all’evento a causa dell’invasione dell’Ucraina. Un portavoce della Consumer Technology Association, il gruppo commerciale che organizza l’evento a Las Vegas, ha affermato che la mossa ha avuto un impatto solo su un potenziale espositore, mentre saranno presenti espositori ucraini. Il presidente e amministratore delegato di Cta, Gary Shapiro, in precedenza aveva definito l’invasione russa un «tragico e illegale assalto al popolo e alla nazione indipendente dell’Ucraina». «Molte persone da tutto il mondo vogliono sostenere l’Ucraina», ha aggiunto Shapiro. Si prevede che l’appuntamento dedicato alla tecnologia attiri in totale fino a 100mila partecipanti.
L’Estonia studia come utilizzare fondi russi congelati
I ministeri degli Esteri e della Giustizia estoni sono al lavoro per sviluppare una base legale per l’utilizzo dei fondi russi congelati in Estonia in conseguenza delle sanzioni introdotte dall’Unione Europea. Una prima bozza sarà presentata dal Governo nel corso del mese di gennaio. Al pari di altri Stati europei, l’Estonia desidererebbe utilizzare i capitali degli oligarchi russi congelati nelle banche del Paese per la ricostruzione dell’Ucraina. Durante una conferenza stampa tenuta oggi, il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu ha affermato che le decisioni prese dal suo Paese «costituiranno un precedente per il Diritto internazionale. Lo stesso vale per il Tribunale internazionale che dovrà giudicare la Federazione russa per il crimine di aggressione». Una delle possibilità sul tavolo è l’impiego del principio generale del Diritto internazionale secondo cui ai responsabili di qualsivoglia atto di distruzione è fatto obbligo pagare delle riparazioni. «Penso che, sulla base di questo principio e sulla scorta di un imperativo politico, questa azione sia legalmente possibile», ha affermato il ministro. I capitali congelati negli istituti di credito del Paese baltico ammontano a svariate decine di milioni di euro. Di questi, circa il 90% appartiene agli oligarchi russi Andrei Melnichenko e Vyacheslav Kantor.
Zelensky: dobbiamo porre fine quest’anno ad aggressione russa
«Dobbiamo porre fine all’aggressione russa esattamente quest’anno e non rimandare nessuna delle capacità difensive che possono accelerare la sconfitta dello Stato terrorista»: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo messaggio serale su Telegram. «Oggi abbiamo nuovi e potenti risultati della nostra maratona diplomatica – ha affermato riferendosi alla sua conversazione telefonica con il presidente francese – . La Francia porta il sostegno della difesa europea all’Ucraina a un nuovo livello e ringrazio il presidente Macron per questa leadership». «Riceveremo più veicoli blindati e in particolare carri armati su ruote di produzione francese. Questo è ciò che invia un chiaro segnale a tutti gli altri nostri partner: non vi è alcuna ragione razionale per cui l’Ucraina non sia ancora stata rifornita di carri armati di tipo occidentale. E questo è molto importante per ripristinare la sicurezza per tutti gli ucraini e la pace per tutti gli europei».
Colloquio Kiev-Washington sulla sicurezza energetica
Il capo dell’Ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, ha avuto un colloquio telefonico con il consigliere per la Sicurezza nazionale del Presidente degli Stati Uniti, Jake Sullivan, durante il quale ha discusso di un ulteriore coordinamento per garantire la sicurezza energetica dell’Ucraina. Secondo il servizio stampa della presidenza, Yermak ha anche informato l’interlocutore dell’attuale situazione al fronte e delle possibili azioni del nemico nei prossimi mesi. Yermak ha sottolineato l’importanza di “un sostegno efficace e continuo all’Ucraina da parte dei partner per garantire le esigenze di difesa per una risposta adeguata alle sfide future”. Allo stesso tempo, ha ricordato le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pronunciate dopo l’incontro con il presidente Joe Biden a Washington, in merito all’importanza di “creare un efficace scudo aereo per l’Ucraina: distruggendo il sistema energetico del nostro paese con missili e droni kamikaze, la Russia cerca di usare il freddo come arma di distruzione di massa contro cittadini pacifici”. Il capo dell’ufficio del presidente ha espresso “gratitudine alla parte americana per la comprensione della situazione e la disponibilità a continuare a sostenere l’Ucraina nella lotta per l’indipendenza, la libertà e i valori democratici”.
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Guerra Russia-Ucraina, il patriarca Kirill chiede una tregua per il Natale ortodosso. Erdogan a Putin: “Serve un cessate il fuoco unilaterale”. Sì del Cremlino al dialogo “se Kiev accetta le conquiste territoriali”
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